Il pendolare è tale raramente per sua iniziativa, in genere si tratta di una condizione di costrizione. Gli eventi, il lavoro, gli affetti, l'amore. La caratteristica che identifica un pendolare è la ripetitività con cui intraprende il medesimo viaggio o itinerario. Io sono un pendolare. Mi sposto da un punto A a un punto B e viceversa almeno una volta ogni quindici giorni, più spesso ogni settimana. Ho due modi per esercitare il mio pendolarismo: gomma o rotaia, ma in entrambe i casi non sono particolarmente fortunato. I miei punti A e B si trovano infatti collegati da una delle autostrade più trafficate d'Italia e il treno a quanto pare non ferma più volentieri nella stazione del mio punto B.
Per realizzare quell'immane sforzo che è la "Alta Velocità" le Ferrovie hanno infatti bisogno di quattrini e allo stesso tempo di dare l'impressione di efficienza. Di conseguenza hanno messo in atto una progressiva riduzione delle corse e delle fermate e hanno abolito i treni "poveri". In pratica hanno eliminato i viaggi "low cost", quelli che si chiamavano interregionali o espresso. Il risultato è che anche in una delle zone tecnicamente più avanzate d'Italia, spostarsi è un problema. Un problema di tempo e di costi. E buonanotte al servizio pubblico. Società Autostrade e Trenitalia sono gestite da manager stra-pagati che gestiscono le aziende con l'unico obiettivo del profitto personale ancor più che aziendale e hanno dimenticato ormai da molto tempo il concetto di servizio pubblico. Grazie anche a queste persone l'Italia è un paese che affonda.
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09 ottobre 2008
21 maggio 2007
In autostrada, contromano

Sono infatti qui per confessare: ieri sera ho realizzato il mio sogno perverso. In autostrada ho guidato contromano, per almeno una ventina di chilometri, e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare di cuore chi ha permesso che ciò finalmente accadesse: la Società Autostrade. Grazie.
Stavo rientrando a Milano sulla A4, inghiottito nel traffico che si muoveva a singhiozzo per via del “traffico intenso” (non per i numerosi cantieri, sia mai) quando un’indicazione luminosa in mezzo alla carreggiata in prossimità di Brescia mi dice di scegliere: o destra, o sinistra. Brescia o Milano. Scelgo sinistra, ma stavolta non centra la politica. La deviazione mi fa transitare sulla carreggiata opposta, che si muove in direzione Venezia. Il resto lo lascio alla vostra immaginazione. Ora attendo impazientemente il calare delle tenebre per riprovare le stesse emozioni. Questa volta ci metterò anche del mio… stanotte si va a fari spenti.
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