13 ottobre 2008

Segnali di crisi

C'è aria di crisi, e non svelo alcun mistero. Nonostante l'ottima ripresa dei titoli di oggi, banche e borse di tutto l'Occidente faticano a diffondere anche il minimo ottimismo per l'immediato futuro. Le previsioni ci dicono che pure nel 2009 dovremo tirare la cinghia e neppure gli astri ci saranno di grande aiuto.
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Per l'influenza di Venere che entra in culo a Marte che a sua volta ha cercato di fottere Giunone, anche per il prossimo anno lavorerai gratis. Riprovaci nel 2010, potrebbe andarti meglio e se sarai fortunato non ti spilleremo i soldi della nonna che tenevi sotto il letto".
Intanto l'ombra sinistra della crisi si percepisce nelle piccole cose, nei fatti di tutti i giorni, che paiono casuali ma così non sono. Come la notizia riportata da La Repubblica di ieri 12 ottobre che mi ha fatto riflettere più delle frasi di Tremonti: a San Francisco sarà installata una rete sotto al Golden Gate, il celebre ponte che attraversa la famosa baia californiana. Per i piccioni? No, per i suicidi. A quanto pare il Golden Gate non è soltanto meta dei turisti, ma anche uno dei punti preferiti da chi vuole farla finita. Sono stati 39 nel 2007, mentre il dato provvisorio del 2008 è di 19 morti. Ma, visti i tempi, il numero è destinato a crescere...

09 ottobre 2008

L'Alta Velocità fotte il pendolare

Il pendolare è tale raramente per sua iniziativa, in genere si tratta di una condizione di costrizione. Gli eventi, il lavoro, gli affetti, l'amore. La caratteristica che identifica un pendolare è la ripetitività con cui intraprende il medesimo viaggio o itinerario. Io sono un pendolare. Mi sposto da un punto A a un punto B e viceversa almeno una volta ogni quindici giorni, più spesso ogni settimana. Ho due modi per esercitare il mio pendolarismo: gomma o rotaia, ma in entrambe i casi non sono particolarmente fortunato. I miei punti A e B si trovano infatti collegati da una delle autostrade più trafficate d'Italia e il treno a quanto pare non ferma più volentieri nella stazione del mio punto B.
Per realizzare quell'immane sforzo che è la "Alta Velocità" le Ferrovie hanno infatti bisogno di quattrini e allo stesso tempo di dare l'impressione di efficienza. Di conseguenza hanno messo in atto una progressiva riduzione delle corse e delle fermate e hanno abolito i treni "poveri". In pratica hanno eliminato i viaggi "low cost", quelli che si chiamavano interregionali o espresso. Il risultato è che anche in una delle zone tecnicamente più avanzate d'Italia, spostarsi è un problema. Un problema di tempo e di costi. E buonanotte al servizio pubblico. Società Autostrade e Trenitalia sono gestite da manager stra-pagati che gestiscono le aziende con l'unico obiettivo del profitto personale ancor più che aziendale e hanno dimenticato ormai da molto tempo il concetto di servizio pubblico. Grazie anche a queste persone l'Italia è un paese che affonda.