20 dicembre 2007

BerlUstioni

(ANSA) - ROMA, 19 DIC - Ustioni lievi ma molto dolorose per Silvio Berlusconi, vittima di un banale incidente domestico con una borsa dell'acqua calda.A quanto si apprende dalla sua residenza-ufficio romana di Via del Plebiscito, l'ex premier nel pomeriggio si e' sentito poco bene e si e' messo a letto con la borsa dell'acqua calda. Nel tentativo di far uscire l'aria dalla borsa, avrebbe accidentalmente versato il liquido bollente, provocandosi ustioni di secondo grado sul petto, sul collo e su una mano.

Bondi parla di stigmate; secondo Bonaiuti dopo il contatto anche l'acqua calda, di evidente provenienza comunista, si è convertita e voterà per il Popolo della Libertà. Berlusconi, interpellato a caldo ha parlato di intimidazioni inaccettabili da parte della magistratura e di armata rossa degli acquedotti, ricordando di quando anche lui era un'idraulico.


19 dicembre 2007

L'importante è esagerare


L’ha rifatto: quando qualcuno lo indica, lui prende con le mani un po’ di sabbia e la getta in aria. È la sua tecnica, elaborata e affinata da anni di presidio delle pubbliche scene. Se qualcuno lo accusa, prima attacca e poi parla d’altro:
1) “è l’armata delle toghe rosse che si rimette in moto
2) “Calciopoli era una montatura…”.
Lui è vittima dei maligni, mentre il popolo è dalla sua parte... scimmie comprese ovviamente.

17 dicembre 2007

Supertelegattoneee... miaoooo

Puntuali come il panettone sulla tavola a Natale (sciopero degli autotrasportatori permettendo) o come l'influenza che in questa stagione costringe a letto mezza Italia, anche quest'anno sono arrivate le nomination dei Telegatti, o meglio i Mediagatti. Lontanissimi i tempi in cui il celebre gattone dorato, con fare sornione si aggirava tra i vari programmi della TV e da ruffiano doc faceva le fusa a tutti tanto nell'emittente privata che in quella pubblica, senza mostrar preferenza alcuna. Oggi quel gattone, ormai avanti negli anni, stanco, abbacchiato e un pochino sovrappeso, sembra essersi finalmente accasato. Ovviamente a Mediaset. L'evento televisivo dell'anno è diventato un momento di autocelebrazione per il network del biscione e il popò di esperti che compongono la giuria, capitanata da un gattone con i baffi ancor più in sovrappeso, ruffiano e rosicone del precedente, ha proclamato il suo verdetto: su 12 nomination della categoria TV, 9 sono Mediaset. Trattasi già di vittoria schiacciante. A questo punto sono costretta ad inserire il Telegatto tra le cose decisamente farlocche. Ma sarà in buona compagnia, con tutti gli Amici di Maria De Filippi, il colore dei capelli di Santoro, le lettere ai giornali e quelle a cui risponde Barbara Palombelli in particolare, gli occhialini a raggi x che si trovano nei giornalini negli anni 70, la finta morte di Bobby Ewing in Dallas e tutti gli annunci delle agenzie immobiliari. Un'altra delusione. Detto questo però scorgo che fra le nomination della categoria "informazione e approfondimento" la premiata ditta Baffo & C. ha inserito Lucignolo. Ripeto: Lucignolo. Con buona pace di Mentana che, seguendo il copione dell'anno scorso trito e ritrito quasi quanto il cinepanettone di De Sica-Vanzina-Boldi-Salemme, ha ritirato la candidatura del suo Matrix. Bene io voglio dunque approffittare della potenza mediatica di internet e lanciare da questo blog una campagna pro Lucignolo. E' quindi con accorato appello che vi chiedo di votare per il magazine ggiovane con la G maiuscola di Italia 1 che annuncia "Ehi, ragazzi, tenetevi pronti per dopo la pubblicità: Lucignolo vi conduce tra le luci e, soprattutto, le ombre delle notti selvagge a Milano Marittima". Se non lo votiamo chi ci dirà il prossimo anno come e con chi passerà il Natale Alessia Fabiani; chi allieterà le nostri serate con quella voce suadente da vocalist disoccupato e quelle immagini girate alla cazzo di cane mosse e sfuocate della tangenziale est; chi ci racconterà la filosofia di vità di Melita Toniolo? Fatelo per voi, per i vosti figli, per l'umanità intera.Votate gente votate. Così avremo una tv di merda pure l'anno prossimo.

13 dicembre 2007

Non l'avrei mai detto

Non avrei mai detto che dirigenti Rai potessero agire secondo pressioni di poteri politici ed economici del tutto esterni alla loro azienda, tanto nella scelta di cosa trasmettere quanto in quella di chi assumere e chi cacciare. Non avrei mai detto che potessero “provinare” la Tale o il Talaltro su suggerimento di chi possiede il principale network privato e che, per giunta, consiglia a sua volta su indicazione di diplomatici anche di opposto schieramento politico in previsione di accordi futuri. Faccio un favore a te così tu devi un favore a me: un ragionamento che odora d’italianità più dell’Inno di Mameli. Sarà per questo che non stupisce e non offende. Sarà per questo che riusciamo a usare l’espressione corruzione senza collegarla alla parola reato. Non l’avrei mai detto che questo metodo potesse prevedere l’impiego di ingenti somme di danaro. Investimenti per il futuro, si capisce. Come non avrei mai detto che un senatore potesse rifiutare un corteggiamento da due milioni di euro in cambio di una giornata di ferie. Capisco invece che a ricusare possa essere solo chi non è avvezzo alle italiche pratiche perché eletto in Oceania. Là, in fondo, ci sono i canguri e le cose vanno in maniera diversa. Chi è uomo di mondo invece, o meglio italiano del mondo, certi meccanismi li conosce e capisce quando un’offerta non si può rifiutare. Si rende immediatamente conto che per cinque milioni di euro anche un partito può essere in vendita, specie se la fattura te la firma un uomo di rinomata sudorazione e di addolorata loquacità. Non l’avrei mai detto poi che una volta vinti i mondiali di calcio, Forza Italia avrebbe dovuto cambiare ragione sociale e che il nome del nuovo club sarebbe stato Popolo della Libertà, come non avrei mai detto che per annunciarlo il suo principale finanziatore avrebbe usato una trasmissione televisiva sempre da lui finanziata e condotta dalla propria “delfina”. Non l’avrei mai detto, che intercettazioni e segreti istruttori sarebbero stati sbattuti in prima pagina proprio mentre il New York Times dipingeva l’Italia come un paese del Terzo Mondo. Con il dovuto rispetto per il Terzo Mondo. Non l’avrei mai detto che gli italiani piuttosto che essere sorpresi e avere i conati di vomito potessero preferire lamentarsi d’altro, come dell’esser stati costretti a fare il pieno di benzina all’auto anziché aver fatto due volte venti euro in due giorni. Non l’avrei mai detto che per una volta sarei stato d’accordo con i portavoce forzisti: è vero, questo non è il Cile di Pinochet, è l’Italietta di Berlusconi.


10 dicembre 2007

Daniele il recidivo

Luttazzi l'ha fatto di nuovo: si è fatto licenziare. Non riesce a tenersi un lavoro buono che sia uno, con tutti i problemi di occupazione che ci sono oggigiorno. E pensare che stavolta ha fatto proprio tutto da solo, senza nemmeno chiedere l'aiuto di Travaglio. Insultare Ferrara su La7... ma come ti viene in mente dico io. Perché non se l'è presa anche lui con Mastella o Bondi, che hanno dimostrato di saper incassare. Perché non ha preso in mano l'Inferno dantesco e s'è messo a parlare d'amore. E invece no, lui persiste, sempre con questa fissa della satira. Che la sua poi non sia facile da digerire non è un mistero per nessuno. Certo che suona strano un atteggiamento censorio di questo tipo da La 7, che da tempo tenta di eleggersi a rete più aperta d'Italia, quasi quanto GayTV. Personalmente mi sarei aspettato atteggiamenti di irritazione cutanea già dopo la prima puntata, farcita di turpiloqui e di invettive contro Berlusconi & Co. e invece nulla. Il vespaio si è sollevato dopo la replica della quinta puntata dimostrando che Campo Dall'Orto (ma che nome è?) non ha propriamente dei riflessi felini. O forse si.

Il dubbio sulle sue intenzioni non appare privo di fondamento: era realmente preoccupato di proteggere l'immagine del suo uomo di punta Giuliano Ferrara o piuttosto aveva già le palpitazioni per le possibili conseguenze di quello che ancora non era andato in onda? (Luttazzi stava lavorando alla puntata che sarebbe dovuta andare in onda lo scorso sabato, e che avrebbe preso di mira l'Enciclica di Papa Benedetto XVI). Non è meno strano che il telegiornale dell'emittente venerdì non abbia dato (per primo) la notizia della sospensione del programma e del licenziamento del comico (avvenuto a tutti gli effetti oggi), mentre il buon Campo Dall'Orto si era già preoccupato di informare tutte le agenzie. Una svista. Lo stesso Ferrara sembra incuriosito dalla vicenda, tanto da aver invitato i due protagonisti a parlarne a 8 e mezzo, ma senza malizia da odience.


p.s.: D'accordo, la frase che ha causato il suo licenziamento non è delle più eleganti (penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta), ma in fin dei conti non diffama nessuno dei personaggi coinvolti... o no?