28 febbraio 2007

Materia grigia...

Ieri, sfogliando uno di quei giornali gratuiti che, una sorta di moderni strilloni senza voce, ti tirano dietro appena varchi l’arco del chiostro dell'università, mi è caduto l'occhio sull'inserzione pubblicitaria di un nuovo modello di auto Daihatsu, tale “Materia” (www.daihatsu.it)
Il nome magari non è un granchè, ma apprezzo lo sforzo di quelle case automobilistiche che almeno un nome per i loro modelli d'auto cercano di inventarselo, al contrario di quelle pseudo-chic che si limitano ad usare composizioni di lettere e numeri, che non riuscirò mai a ricordare o di quelle più “casalinghe” che continuano a riciclare i soliti.
Sinceramente di auto ne capisco poco, (Dastiro direbbe che non ne capisco niente) ma guardando quell’inserzione, pensavo (e anche qui Dastiro avrebbe da ridire), a come nella loro estetica le auto esprimono il valore che momentaneamente predomina nel mondo.
Provate a comparare le auto in commercio oggi con quelle d'una ventina d'anni fa: è tutta una proliferazione di curve e di bombature, "le discese ardite e le risalite" direbbe Battisti. Un tempo l’auto era "maschio", oggi è "femmina". Per auto “maschio” intendo un’auto che, anche in presenza di curve, presenta una certa ruvidità, una certa mascolinità d'insieme appunto. Il caso più eclatante probabilmente è quello della Golf, classica auto del tipico fighetto scapolo di periferia, auto tradizionalmente "maschia", la quale, nella sua ultima trasformazione, s'è ritrovata un fottio di curve (compresi i fari tondi!, se non ricordo male) che di fatto l'hanno resa femmina, deludendo così, molto probabilmente, anche le aspettative del settore di mercato cui si rivolge.
Oppure prendiamo la Renault Scenic, il vertice della femminilità automobilistica oggi in circolazione:
non vi pare che il suo cofano ricordi una bella soda tetta di 30 anni o poco meno? Anzi, da donna invidiosa, mi sorge pure il sospetto che possa addirittura essere ricorsa al chirurgo estetico. In effetti la Scenic è la classica auto il cui acquisto è stato imposto al marito dalla moglie. Una moglie che purtroppo non riesce a capire che l'unica soddisfazione rimasta alla maggior parte degli uomini sposati è, appunto, quella di decidere da sé l'auto da acquistare. Anche se a ben guardare, fino a qualche tempo fa, gli unici spot pubblicitari tradizionalmente rivolti a persone di sesso maschile erano proprio quelli delle automobili: velocità, potenza, scatto. Oggidì, invece, pure quelli si sono, passatemi il termine, infinocchiati (senza offesa per nessuno).
Uomini dallo spirito “materno” che sognano nidiate di bambini per giustificare l’autovettura oggetto del desiderio; dolci paparini che portano a spasso i loro figlioli con annessa tribù di peluches o che magari fingono di dimenticarseli a casa... ma stando ben attenti a non prendere sotto le lumache!
Neppure i SUV riescono a salvarsi da questa deriva: un tempo, almeno dalle mie parti, questi inutili e ingombranti veicoli, venivano chiamati "gipponi"; erano perfettamente squadrati e servivano a connotare la virilità di chi li guidava. Ora, nobilitati nel nome e ammorbiditi nelle forme si rivolgono anche questi ad un pubblico più femminile, a mamme o “mammi” che premurosi nei confronti dei loro bimbi, parcheggiano questi mezzi direttamente sui gradini della scuola per non far faticare i loro cuccioli.
E tutto questo discorso, su una crescente femminilizzazione della nostra società, lo potremmo applicare anche a tanti altri oggetti della vita quotidiana, e potremmo interrogarci all’infinito sulla cause. Sarà che in nome della tanto modaiola politically correct non dobbiamo urtare la sensibilità gay? Sarà che lo spirito femminile è di per sé più votato al consumo di quello maschile e come tale giova in misura maggior sulla ripresa economica? Non lo so. Quel che è certo è che finalmente è nata un’auto che ha frenato questa femminilità debordante, un’auto di nuovo spigolosa, spartana, maschia che ci ridia finalmente un uomo vero, anche se francamente… esteticamente orribile!!

27 febbraio 2007

Il Vasco Blog ha preso una brutta piega...

E' con orgoglio e un poco di commozione che annuncio a tutti i visitatori, abituali od occasionali che siano, che il nostro blog è stato aggiunto alla directory di Vasco Blog.
Vasco Blog è un nuovo modo di visitare e leggere i blog: oltre a raccogliere e catalogare tantissime pagine provenienti da tutta Italia sulle quali poter trovare tutte le umane perversioni, questo nuovo network consente di ascoltare la musica mentre si scelgono le pagine da visitare e mentre si leggono i post dei vostri blogger preferiti (cioè noi... vero?).
Su Vasco Blog non è solo possibile ascoltare e scegliere il blog da visitare, ma sapere sempre che canzone si sta ascoltando (brano e autore) e poter sintonizzarsi su altre radio a seconda dei propri gusti musicali. La descrizione dettagliata è sicuramente più noiosa e meno efficace di una visita, per cui vi invitiamo a dare un'occhiata di persona e a clikkare sempre sul nostro blog!! Buona lettura e buon ascolto, da Dastiro e Bianca.

21 febbraio 2007

Polenta, renga ma niente vin!

La tradizione vuole che con il martedì grasso il Carnevale sia ufficialmente concluso e che con il mercoledì delle Ceneri inizi il periodo penitenziale di Quaresima. Tutto ciò ovunque ma non a Verona. Si sa i veronesi son tutti matti e nel quartiere di Parona oggi si svolge la consueta Festa de la Renga (renga come pesce e non come cantante!)
In principio la festa non esisteva , se non come momento di ritrovo per i trasportatori su acqua che navigavano lungo l’Adige. Durante il Carnevale infatti i trasporti lungo il fiume non potevano svolgersi, così i barcaioli sostavano tutto il tempo seduti all’osteria della piazza del porto di Parona a mangiare polenta e renga (aringa), cibo a lunga conservazione che i barcaroli avevano con sé.
Dal 1970 la Festa de la Renga rappresenta invece il momento di chiusura delle festività carnevalesche veronesi ed è da sempre sinonimo di sfrenati festeggiamenti al punto che quest’anno per limitare i bagordi, il sindaco di Verona ha emesso un’ ordinanza c
omunale che vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle 20 del 21 febbraio alle 2 del giorno successivo, sia per i bar che per i chioschi gestiti dal comitato benefico della festa. Proprio un bello scherzo di Carnevale!!
Ora, è risaputo che la renga è un pesce salatissimo, come si può far mangiare 30 chili di pesce e 40 di polenta rigorosamente brustolà ai discendenti di rudi e maschi barcaioli senza un buon bicchiere di vino della Valpolicella? Si sa che un bicchiere di troppo scappa sempre e che l’ordinanza è solo per garantire la tranquillità della festa, evitando che si verifichino episodi di intemperanza già accaduti negli anni passati, ma è come proibire ad un cowboy di avere in bocca la sua marlboro
In fondo il detto popolare vuole proprio che tale ricorrenza nasca nell’acqua e muoia nel vino. Speriamo riesca almeno la beltà della Parona, la maschera del rione, a far cambiare idea al sindaco e a sedare gli animi dei bevitori più incalliti.

16 febbraio 2007

Oblio da iPod

Da pochi anni una nuova specie popola la terra, organismi evoluti lontani anni luce dai comuni mortali: gli utilizzatori del lettore mp3.
Se ne incontrano ovunque. Provate a scendere negli inferi della metropolitana o a farvi strada con qualche gomitata su un qualsiasi autobus o treno, li troverete lì con la loro copia di free press e i loro inconfondibili candidi auricolari ad ascoltare la colonna sonora della loro giornata. Provate di primo mattino a fare footing al parco, saranno lì, vi affiancheranno nella vostra corsa e vi supereranno con ritmo punk rock. Provate la sera dopo cena a portare il vostro cane ad espletare i suoi bisogni, li incontrerete anche lì e se avrete la fortuna o sfortuna di incontrarne un esemplare di sesso femminile non pensate di poter sfoderare le vostre abilità di dongiovanni. Anche se l’adorabile bocca dell’esemplare femminile proferirà impercettibili suoni, non saranno certo apprezzamenti né su di voi né sul vostro cane.

Ormai siamo circondati.
Caratteristica principale di tali organismi è la presenza costante sul loro volto di uno sguardo inebetito, perso nel vuoto, o se preferite romanticamente sognante. Ora proprio questa peculiarità, conquistata in secoli di evoluzione, potrebbe rappresentare la causa della loro imminente estinzione. In loro soccorso però è arrivato da oltre oceano un prode eroe: il senatore democratico dello stato di New York Carl Kruger, il quale si propone l'arduo compito di interferire nella darwiana selezione naturale.
Il nostro eroe ha presentato una legge per vietare ai pedoni di attraversare le strade usando l’iPod, parlando al cellulare o maneggiando un computer palmare. Gli utilizzatori- pedoni delle nuove tecnologie, sostiene il senatore, distratti dalla musica o intenti a leggere una mail, si isolano perigliosamente dal mondo che li circonda aumentando la probabilità di farsi investire mentre si muovono fra auto che sfrecciano ad alta velocità.
Se la legge dovesse venire applicata, il salvatore degli esseri dotati di auricolari incorporati prevede una multa di 100 dollari per chi non rispetta il divieto. Rimango quantomeno perplessa sull'effettiva applicazione della norma: come far rispettare un simile provvedimento? Dovremmo dar vita a una nuova razza di poliziotti anti-iPod, addestrarli, prepararli e mimetizzarli nel caotico traffico della Grande Mela. Se ne staranno lì in agguato tra un ambulante di hot dog e un cestino del rusco in attesa di una preda auricolata...

Strano che nessuno abbia piuttosto pensato di far rispettare i limiti di velocità.

15 febbraio 2007

Trenitalia solo musica italiana 2

Un post veloce veloce per sottoporre gli ultimi sviluppi della mia vicenda ferroviaria all'attenzione di tutti coloro avessero trovato in qualche modo interessante il precendente post ad essa dedicata. In seguito all'episodio narrato ho esposto ufficiale reclamo utilizzando il sistema web di Trenitalia. In data odierna ho ricevuto ufficiale risposta dal signor Paolo Locatelli, che evidentemente gestisce i reclami e l'assistenza clienti per Veneto e Trentino Alto Adige, Il testo di tale mail è integralmente riportato di seguito.

ATTENZIONE:Si raccomanda di non rispondere a questo messaggio, in quanto la casella postale dacui e' stato inviato non e' abilitata alla ricezione di e-mail.
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gentile cliente,
pur spiacenti dobbiamo sottolineare che la nostra rete di vendita è articolata su diverse modalità, proprio per venire incontro alle esigenze espresse dalla clientela, consentendo l'acquisto di biglietti anche da casa e/o la possibilità di ritirare direttamente in treno i titoli di viaggio acquistati precedentemente.
Questo sistema, unito alla possibilità di acquisto con larghi tempi di anticipo rispetto alla data del viaggio prevista, è in grado di consentire di non incorrere in inconvenienti che possono sorgere da situazioni contingenti.

Cordiali saluti
Paolo Locatelli
Il presente reclamo e'stato gestito da:Assistenza Clienti Veneto/Trentino-AA

14 febbraio 2007

Buon San Valentino

"Le rose sono rosse. Le viole sono blu. Il nostro amore è morto, perché non muori pure tu?"
Eh già perché nel giorno di San Valentino se da una parte si spediscono bigliettini melensi d’amore, dozzine di rose rosse e tubi di cioccolatini, dall’altra partono, come stiletti, lettere immerse nel cianuro, corone funeree di fiori e pesci morti, il tutto indirizzato agli odiati "ex".
E’ questa l’ultima tendenza in fatto di sentimenti in epoca digitale.
Siti internet americani come Poisonpen.com, Despair.com o ThePayBack.com offrono a prezzi modici una varietà di opportunità niente male; si va dalla dozzina di rose appassite alla scatola di cioccolato avariato, dal pesciolino rosso in decomposizione alle lettere e cartoline cariche d’odio rigorosamente anonime.
Una bella rivincità per tutti quelli che sono stati lasciati. Dunque perchè trascorrere il giorno degli innamorati a piangersi addosso? Meglio una piccola vendetta via web o se preferite chiamatelo gesto catartico, liberazione, un po’ come una seduta di psicoanalisi insomma con il vantaggio che costa decidamente molto meno.
E allora… buon San Valentino a tutti!!