21 febbraio 2007

Polenta, renga ma niente vin!

La tradizione vuole che con il martedì grasso il Carnevale sia ufficialmente concluso e che con il mercoledì delle Ceneri inizi il periodo penitenziale di Quaresima. Tutto ciò ovunque ma non a Verona. Si sa i veronesi son tutti matti e nel quartiere di Parona oggi si svolge la consueta Festa de la Renga (renga come pesce e non come cantante!)
In principio la festa non esisteva , se non come momento di ritrovo per i trasportatori su acqua che navigavano lungo l’Adige. Durante il Carnevale infatti i trasporti lungo il fiume non potevano svolgersi, così i barcaioli sostavano tutto il tempo seduti all’osteria della piazza del porto di Parona a mangiare polenta e renga (aringa), cibo a lunga conservazione che i barcaroli avevano con sé.
Dal 1970 la Festa de la Renga rappresenta invece il momento di chiusura delle festività carnevalesche veronesi ed è da sempre sinonimo di sfrenati festeggiamenti al punto che quest’anno per limitare i bagordi, il sindaco di Verona ha emesso un’ ordinanza c
omunale che vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle 20 del 21 febbraio alle 2 del giorno successivo, sia per i bar che per i chioschi gestiti dal comitato benefico della festa. Proprio un bello scherzo di Carnevale!!
Ora, è risaputo che la renga è un pesce salatissimo, come si può far mangiare 30 chili di pesce e 40 di polenta rigorosamente brustolà ai discendenti di rudi e maschi barcaioli senza un buon bicchiere di vino della Valpolicella? Si sa che un bicchiere di troppo scappa sempre e che l’ordinanza è solo per garantire la tranquillità della festa, evitando che si verifichino episodi di intemperanza già accaduti negli anni passati, ma è come proibire ad un cowboy di avere in bocca la sua marlboro
In fondo il detto popolare vuole proprio che tale ricorrenza nasca nell’acqua e muoia nel vino. Speriamo riesca almeno la beltà della Parona, la maschera del rione, a far cambiare idea al sindaco e a sedare gli animi dei bevitori più incalliti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

una sola domanda...
che cos'è la RENGA?????

Bianca Candida Herrìa ha detto...

caro anonimo,
leggi bene tra parentesi c'è la traduzione in italiano!

Anonimo ha detto...

Orpo!! non l'avevo letto, di solito salto le cose tra parentesi...

Quindi è quella cosa che fanno gli avvocati alla fine di un processo, giusto?

Bianca Candida Herrìa ha detto...

No, quella è con 2 R! Ma per entrambe, alla fine, un buon bicchiere di vino è l'ideale. Non importa se per festeggiar o per dimenticar.

Anonimo ha detto...

Ma, Apubpiega, per curiosità: sei sicuro che non si scriva l'arenga?. Poi, ma che razza di sindaco avete adesso a Verona che in una festa tradizionale, popolare, proibisce il vino? Roba da mat!
Lorenza.

Bianca Candida Herrìa ha detto...

Ciao Lorenza, ti posso confermare che in dialetto veronese si dice la RENGA, discendenti diretti di Cangrande della Scala me l'hanno confermato.
Per quanto rigurda il sindaco, hai ragione...roba da mat! Ma se, come sostiene il detto popolare: "veronesi tuti mati", mi par giusto che il primo cittadino non si smentisca!