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16 dicembre 2009

Sono preoccupato

Al termine di Ballarò sono preoccupato e stavolta non solo per il mio futuro.
Sono sempre più preoccupato per quello di questo Paese.
Per la democrazia.
Quello che vedo, quello che sento non può appartenere a un moderno paese democratico (occidentale).
Alcuni rappresentanti della destra continuano sordi ad alzare i toni ma accusano gli altri di farlo. Indicano responsabili, diffamano senza prove, fomentano e allo stesso tempo sostengono che a fare tutto ciò, ad essere responsabili del clima di odio che si sta creando siano quegli esponenti della sinistra e i giornalisti (perché si sa siamo tutti bolscevichi) come Santoro e Travaglio accusato quest'ultimo dall'onorevole Cicchitto pubblicamente in aula di essere un terrorista mediatico. Terrorista mediatico! Un giornalista che svolge il suo lavoro è un terrorista mediatico?
Vengono reclamate iniziative legali, provvedimenti. Il Ministro Maroni promette cha da giovedì ci sarà una stretta per fermare i siti internet che fomentano la violenza.
Mi conviene scrivere il più possibile domani allora prima di essere oscurato come avviene in Cina, a Cuba e in altri paesi liberi.
Tradotto chi non appoggia Mr B deve tacere per sempre.

Francamente però sono ancora più meravigliato dal tipo di sostegno e consenso di cui Berlusconi gode. Viene adulato, idolatrato. Il suo popolo lo chiama semplicemente Silvio. Come per i fasci era Benito. Per il suo popolo lui è infallibile, è perfetto. Al di là delle simpatie come si può essere così ciechi? Come si può piangere in preda al panico perché il proprio leader politico si è spaccato un labbro? Dedicargli canzoni, poesie e attendere davanti all'ospedale quando (per fortuna perché di questo si è trattato, il bilancio poteva essere peggiore!) ha ferite marginali e guaribili. Ne fanno un martire oggi che è solo una vittima, figuriamoci quando scomparirà in circostanze misteriose (come tutte le vere rockstar) proprio mentre i suoi rapporti con la mafia staranno per diventare pubblici. I caraibi, i paradisi off shore nei quali è accolto come un re, lo attendono per una vecchiaia serena. Ma lui è troppo buono e preferisce rimanere qui con noi, a recitare la parte dell'eroe e del martire.
E' impressionante come tutto ciò che dica sia preso come vangelo, è preoccupante a parer mio.
Il regime è vicino.

Le modifiche che Lega e PDL vogliono apportare alla Costituzione si muovono tutte in questa direzione: più poteri al Premier e al governo, riduzione del Parlamento e del suo ruolo e maggiore controllo della magistratura.

Probabilmente anzi sicuramente io non so di cosa parlo.
Parlo perché c'ho le dita verrebbe da dire.
So però che questo Paese è diventato proprio una bella merda.
La gente che incontro non ha più voglia. Non c'è creatività, non c'è speranza.
Fare qualsiasi cosa è diventato sempre più difficile se non appartieni all'oligarchia. La mia generazione non ha futuro. Io non ho futuro. Non potrò costruirmi una famiglia e so che di questo non posso dare la colpa solo a Berlusconi ma anche a lui.

14 dicembre 2009

Una statuetta del duomo

Solidarietà a Berlusconi.
Non avrei mai pensato di doverlo dire ma è così.
Ieri, domenica 13 dicembre 2009, il nostro Presidente del Consiglio è stato colpito al volto da una statuetta raffigurante il duomo di Milano scagliatagli addosso da un tale Tartaglia, ingegnere elettronico incensurato in cura psichiatrica da un decennio.
Me ne vergogno, ma voglio essere sincero: una parte di me ha provato una sorta di piacere. Perdonatemi per questo. Voglio unirmi a tutti i messaggi di condanna per questo folle, irresponsabile, vigliacco e bastardo gesto. Nel quale personalmente però non vedo nulla di politico. Fosse stato un gesto politico avrebbe avuto un messaggio, avrebbe tirato del fango o del letame o delle uova marce... (non voglio dare troppe idee e passare per terrorista, SONO COSE CHE NON SI FANNO STO SOLO PROVANDO A RAGIONARE).
Però sono stati prontamente accusati tutti i giornali "di sinistra", i giudici (comunisti) e i politici che "innalzano" lo scontro verbale come Tonino Di Pietro.
[Tonino Di Pietro viene accusato di innalzare lo scontro verbale... e nessuno del PD, dei Radicali, dei Comunisti... di coloro che stanno a sinistra dell'UDC insomma proferisce una parola al riguardo. Mah]
Sono certo che la destra saprà sfruttare il gesto di questo imbecille al meglio. Bondi piange, Bonaiuti parla già di profezie. Al San Raffaele è apparsa la stella cometa.
Berlusconi perdonerà Tartaglia con un gesto della mano e dimostrerà ancora una volta a tutti la sua magnanimità.
Rimane il fatto che è il politico più odiato della storia della Repubblica Italiana assieme a Mussolini con il quale condivide anche un certo gusto per i proclami.
Purtroppo il suo deprecabile ferimento diventerà il pretesto per i fans (non ha senso chiamarli più sostenitori o simpatizzanti meglio forse adepti) di santificarlo finché è ancora in vita e cosa obiettivamente peggiore potrebbe segnare l'inizio di altre violenze.
Di tutto questo verrannno comunque accusati gli altri quando il principale responsabile è ancora una volta Berlusconi stesso. Nessuno ha il coraggio di dire che lui e gli uomini della sua corte dal '94 non hanno fatto altro che esasperare ed esagerare i termini non tralasciando le offese a categorie o personali.
Tutto questo allontanerà almeno per il momento lo spettro dei veri problemi di Berlusconi. La crisi economica? No di certo. Le indagini sulla sua (tutta da dimostrare) affiliazione alla mafia che sembrano avvicinarsi a momenti decisivi.
Ora la stampa avrà dell'altro di cui parlare e sarà costretta ad adottare toni più pacati. Ma questo forse è un bene. Alla fine cosa intendo dire: che il gesto di quest'imbecille non fa che favorire la destra e in particolare Mr B. Qualcuno già si chiede se la cosa non sia stata studiata a tavolino (in effetti alcuni particolari di come questo Tartaglia sia passato inosservato e abbia potuto indisturbato prendere la mira sono ambigui) ma francamente dubito che una persona o un gruppo politico possa pianificare una cosa del genere. Ciononostante il tempismo con cui capita ha dell'incredibile, all'indomani delle dichiarazioni europee di Mr B.
Non può che preoccupare il fatto che una persona sia pronta al gesto eclatante alla violenza pubblica. Nel caso di Mr B però francamente preferirei che morisse per cause naturali (nel senso che tutti prima o poi crepiamo e fino a prova contraria è umano, l'ho visto perdere del sangue): non vorrei mai che lo trasformassero in un martire delle libertà.
Sdrammatizzo.
Tuttavia sempre più spesso penso che questo Paese abbia bisogno di una rivoluzione. Io ho intrapreso la mia, minuscola, ve l'ho già detto e non ha niente a che vedere con Mr B, ma un po' con il sistema che in fondo anche lui rappresenta. Intravedo però il bisogno di una rivoluzione più ampia, una rivoluzione dei valori, una rivoluzione sociale. Ma poi penso anche che molti miei concittadini non la meriterebbero neppure. Offrire loro una possibilità che non saprebbero riconoscere o comprendere non ha senso. Nonostante tutto molti sono felici così con i loro programmi televisivi idioti, con il loro iPhone da toccare ma del quale non sanno nemmeno leggere il manuale d'uso, con i loro status stagionali, con i loro sabato notte, le audi bianche e le lampade UV. Mi guardo attorno e concludo che sono io che ho bisogno di una rivoluzione e che sono proprio un egoista di merda a voler cambiare il mio Paese per un mio capriccio e che sarebbe eticamente più corretto lasciare agli idioti la loro terra dei cachi. Loro qui sono felici perché rovinargli la vita?
Così ho deciso che proverò la mia piccola rivoluzione e se funzionerà sarò felice anch'io. In caso contrario leverò il disturbo.
In fondo ora prendere in considerazione il prossimo fallimento non mi disgusta.