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19 gennaio 2009

Un popolo illuminato

Tra poco, pochissimo, Barack Obama pronuncerà le sue prime parole da Presidente degli Stati Uniti d'America. In tutto il mondo c'è trepidazione, con la consapevolezza di essere innanzi a un momento di rilevanza storica ma anche con la diffusa sensazione di essere davanti a una svolta.
Sarà così?
La voglia di cambiamento è evidentemente sentita da tutti.
Illusi?
Personalmente spero di no, ma temo che sulle spalle del promettente primo presidente nero vengano riposte tante, forse troppe speranze e non tutte motivate.
La stessa campagna elettorale non ha mai posto gli accenti sulle parole del candidato, perlomeno non quanto non abbia fatto con il colore della sua pelle. Tuttavia non possiamo non essere felici per la fine dell'era Bush.

Lo stesso popolo che otto anni fa votava George W. Bush e che soprattutto lo riconfermava quattro anni più tardi, ora appare come il più illuminato popolo della terra. Speriamo bene, e ricordiamoci che sono pur sempre americani.

18 dicembre 2008

19 giugno 2007

Tette al vento, ma culi ben coperti

Che gli Stati Uniti d'America fossero un paese pieno di contraddizioni lo sapevamo già. Un grande paese con stati molto ricchi e altri poveri, posti dove splende il sole tutto l'anno e altri sommersi sempre dalla neve, città densamente industrializzate e villaggi prettamente agricoli. Differenze radicali che si riflettono nella società: 52 stelline bianche sulla bandiera, tutte con una propria anima, stili di vita diversi e leggi proprie. Per molti è proprio questo il bello dell'America. E' così che venerdì mi capita di leggere sui giornali che a Delacambre, cittadina della Luisiana, il sindaco ha bandito i pantaloni a vita bassa e d'ora in poi chi li indosserà, mettendo in bella mostra il proprio underwear, rischia una multa di 500 dollari e fino a sei mesi di galera. Ed è sempre così che ieri gli stessi quotidiani riportano la notizia che a New York, una giovane donna è stata risarcita dal comune con 29mila dollari perché la polizia le aveva negato il diritto di andare in giro con le tette al vento, come autorizzato invece dalla legge. Nel 1992 infatti un tribunale statale ha riconosciuto che anche le donne, come gli uomini, possono andare per strada a torso nudo. Non c'è dunque da stupirsi che si tratti dello stesso Paese che per garantire la propria democrazia non esiti a toglierla ad altri.