23 novembre 2007

Savoy-Hardy

I Savoia, o meglio ciò che ne resta, sono in Italia solo da un paio d'anni, ma si sono subito immedesimati nella parte. Ospiti dei salotti televisivi si sono presentati come si confà a degli autentici vip. Perché questo è ciò che conta qui da noi. Si sono fatti intercettare, indagare e chiedono risarcimento per le sofferenze subite prima di posare piede sull'italico suolo (sono convinto che un giorno chiederanno i danni per essere stati fatti rientrare). Manca soltanto che fondino un partito o che ammazzino un famigliare e possono orgogliosamente dichiararsi a pieno titolo italiani.
La "nostra" Giustizia è peraltro talmente stravagante che potrebbe anche dare loro ragione. Il RIS di Parma ci sta già lavorando. Pare infatti che la situazione fosse troppo poco confusa: i Savoia, gli avvocati e lo Stato. Insomma nemmeno un povero disgraziato con un alibi sospetto.
In compenso quel simpaticone di Emanuele Filiberto e l'integerrimo genitore possono sempre andare allo stadio: le curve che verranno interdette agli ultras potranno essere aperte a famiglie e scolaresche. Speriamo che non manchi un poliziotto distratto.

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