20 novembre 2007

Il mio amore non è peccato

Ricordate Don Sante, il padre Ralph di Monterosso, paesino in provincia di Padova che l'estate scorsa è balzato alle cronache perchè reo confesso di essere da tempo legato ad una donna dalla quale potrebbe aver avuto un figlio? Sostenuto dai suoi fedeli che da subito gli avevano fatto scudo, si era opposto con fermezza al proprio vescovo e aveva giurato: "io non mi dimetto".
Era così riuscito a proporre la questione assai spinosa del celibato dei preti. Era andato contro i suoi superiori, aveva cercato di modernizzare la Chiesa, di svecchiare le leggi clericali, sostenendo che i tempi sono cambiati e che i sacerdoti devono prendere coscienza della vita laica dei fedeli per essere a loro il più vicino possibile. Cosa che Don Sante ha fatto alla lettera! Un vento nuovo di modernizzazione sembrava dunque smuovere i pilastri della Chiesa e invece... Il nostro impavido giustiziere dei pretini di campagna si è infine piegato alla volontà del vescovo e si e dimesso.
Tolto l'abito talare e abbandonato il ruolo di guida spirituale della sua comunità, ha voluto comunque mantenere il suo compito di guida, perciò è salito su un camion e ora fa l'autotrasportatore. Il tutto naturalmente non prima di aver scritto, con l'aiuto di un giornalista, un libretto (perchè se oggi non pubblichi almeno un libro non sei nessuno) che Mondadori ha pubblicato al volo: Il mio amore non è peccato, volumetto nel quale il prete svela le origini e i particolari della sua storia d'amore.
Purtroppo c'è da credere che il libro venderà pure un discreto numero di copie conoscendo la morbosa curiosità di molti per queste love story stile uccelli di rovo. Ma non è tutto. Ingaggiato da un agente di veline schedine e paperette, don Sante ha permesso che la sua amata fosse fotografata in esclusiva da un giornaletto gossiparo ed è stato, e di sicuro in futuro lo sarà ancora più spesso, ospite dei salotti buoni della tv. Ha scelto di diventare un fenomeno mediatico (o da baraccone? Talvolta il confine è labile) e così la sua causa, giusta o sbagliata che fosse, sarà fagocitata del pettegolezzo televisivo e non solo. Avevo sognato un Don Sante paladino di una nuova era, invece temo che me lo ritroverò inquilino del prossimo Grande Fratello... anzi direttamente sull'isola, dato che la sua celebrità ha già superato quella di Malgioglio.

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