02 dicembre 2008

Sky, l'Iva e tutto il resto

Non credo che Rupert MilleTv Murdock sia un benefattore o che abbia le mie difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Temo anche che il ruolo di Sky, di questo passo, si possa mutare quello di un monopolista internazionale quando (e se) scomparirà la tv via etere.

Ciò non toglie che siamo di fronte: 1) a un conflitto di interessi, che il termine piaccia o meno 2) a una concorrenza sleale, in quanto colui che fa le regole è anche uno dei giocatori. Una situazione così grottesca può crearsi soltanto in Italia...


Piuttosto perché non ci facciamo 2 domande.

La prima è perché Sky paga solo il 10% dell'Iva?

E la seconda è, perché hanno deciso proprio ora di riportarla al 20%?


La prima risposta è la più lunga e ci fa tornare al 1991, quando al governo c'era Andreotti. Il ministro socialista (quindi Craxiano...) Rino Formica per favorire il satellitare portò l'aliquota al solo 4% (fino al 1995, quando il governo Dini la portò al 10% attuale). A beneficiarne era ovviamente ed esclusivamente Telepiù, controllata dalla Fininvest a sua volta di proprietà della famiglia Berlusconi. Dietro questo “favore” ci fu un tentativo di corruzione, almeno per come si pronunciò la Procura di Milano. Pare infatti che Salvatore Sciascia, allora manager Fininvest e oggi manco a dirlo parlamentare Pdl, in un fax chiedesse esplicitamente a Berlusconi di spingere la nomina alla Corte dei Conti di Ludovico Verzellesi, dirigente del Ministero delle Finanze che si sarebbe adoperato per fare ottenere la suddetta agevolazione al 4%. Secondo il pm Margherita Taddei la nomina era la ricompensa. Il fascicolo fu però trasferito a Roma, dove fu archiviato su richiesta del procuratore Vecchione e del pm Adelchi Ippolito che, guarda un po', oggi si trova a capo dell'ufficio legislativo del Ministero dell'Economia. Tradotto lavora per Tremonti. In pratica lavora per Berlusconi da un sacco di tempo.


La seconda risposta è più breve: il mercato della pubblicità, come tutti, è in flessione. È necessario dunque che le risorse non vengano disperse tra i vari attori che sono, sostanzialmente, Rai, Mediaset e Sky. Il duopolio analogico Rai-Mediaset detiene da solo l'84% dei proventi pubblicitari. In questo duopolio però c'è una certa disparità: la Rai detiene il 42% dell'audience e raccoglie il 29% della pubblicità, mentre Mediaset ha il 40% di audience e raccoglie il 55% di pubblicità, questo per via dei cosiddetti indici di affollamento più bassi giustificati dal canone Rai. Ovvio che Mediaset voglia mantenere questo status quo e anzi esportarlo pari pari alla realtà satellitare, dove si trova a scontrarsi con Sky. Non è un caso a parte dunque il fatto che Berlusconi abbia dichiarato di non voler alzare il canone Rai per il 2009, come i vertici dell'azienda chiedono. Questo solo apparentemente viene incontro agli abbonati, cioè a tutti, ma piuttosto mira a fornire sempre meno ossigeno alla Rai.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè la sinistra si preoccupa per Sky?
Imitandola nella sua perenne specialità si potrebbe fare un bel po' di dietrologia!!

Perchè la sinistra si preoccupa per gli abbonati sky che certamente non vivono con 500 euro al mese? Questo non è normale e contraddice quello che da sempre la sinistra sostiene, cioè che a pagare sia chi ha più soldi, tassando beni e servizi non di prima necessità. Chi si può permettere un abbonamento sky può benissimo pagare una cinquantina di euro all'anno in più. Oltretutto l'iva al 20% non è una cosa straordinaria ma la normalità. Ciò che non era normale era l'iva al 10% cioè quella di molti prodotti alimentari.

Questa era una cosa che doveva fare la sinistra e invece l'ha fatta la destra, così come tanti altri provvedimenti. Spesso viene da chiedersi se non si siano invertite le parti e se non sia per questo che molta gente di sinistra vota a destra.

Vogliamo una sinistra nuova moderna, educata e non astiosa. Vogliamo Obama, Zapatero, Blair, tutta gente che dice, fa e rispetta gli avversari e se necessario collabora con loro.

Quando potremo finalmente votare anche in Italia a sinistra?

Speravamo che Veltroni potesse in pochi anni darci una vera sinistra. Era partito bene, ma poi ha avuto paura e ha imbarcato Di Pietro e adesso siamo al punto di prima. Che tristezza!

D. Ferro ha detto...

Sottoscrivo quasi per intero quello che dici. Tuttavia la polemica sollevata dalla "sinistra" - termine che mi sembra perdere di significato di giorno in giorno - non era per salvaguardare gli abbonati Sky come molti hanno (volutamente?) travisato, quanto piuttosto risollevare l'annoso problema del conflitto di interessi.
L'Iva doveva già essere al 20%! Il punto evidentemente non era quello e nessuno, pare, si è sforzato di capirlo (né a destra, né a sinistra).
La sinistra in Italia non esiste più, ma non credo che la destra abbia di che gioirne, perché a occhio e croce, nemmeno essa esiste...