25 ottobre 2007

Una vita da operaio

Enzo Rossi è un uomo con degli ideali, ma non è un idealista. È un self-made man di ultima generazione, sicuramente uno dei pochi di quest’epoca, forse uno degli ultimi. A quarantadue anni la sua condizione di imprenditore (possiede un pastificio industriale a Campofilone, Ascoli Piceno) lo pone in una posizione privilegiata, ma è uno che sa cosa significa sudarsi la pagnotta o nel suo caso la tagliatella, perché anche lui si è trovato in difficoltà, come non perde occasione di ricordare. La sua sensibilità sull’argomento salariale ha scatenato in lui uno spirito empirico senza precedenti: non è giusto che le sue due figlie non conoscano il sacrificio, non è giusto che non sappiano quanto sono più fortunate della media dei loro compagni di scuola. Il signor Enzo Rossi è tornato a casa una sera con la soluzione, e tra una carezza e un buffetto l’ha confidata alla moglie: vivremo per un mese come le nostre operaie. Detto, fatto: per un mese gli stipendi in casa Rossi sono stati portati a mille euro. Mille per l’illuminato Enzo e mille per la paziente moglie, sua collaboratrice. In tutto duemila per far campare la famigliola di quattro persone. Senza aiuti esterni, ma anche senza mutuo o affitto, rate o bollette… Soltanto un mese. Per tanti la normalità, per loro un’eccezione. Non sappiamo quale fosse lo standard precedente all’esperimento, ma sappiamo per certo che al venti del mese il signor Rossi si accorge di aver finito i soldi e gli succede in modo drammatico: si trova al bar all’ora dell’aperitivo e nell’intenzione di offrire da bere ad alcuni amici, infila una mano in tasca realizzando l’amara scoperta. Un fulmine sulla via per Damasco: se non ce la fa lui non può farcela nessuno dei suoi dipendenti. Infervorato se ne torna in ufficio per firmare l’aumento di duecento euro per le sue amate operaie. Bravo, anzi bravo due volte: la prima per il bell’esempio, la seconda per essersi prodigato a dirlo ai giornalisti. Imprenditore, amministratore e addetto stampa. Manca solo che scenda in politica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

meglio enzo rossi di quei ministri e quei presidenti di confindustrie varie che si ingegnano nell'affibbiare inutili epiteti contro la gente normale...

D. Ferro ha detto...

infatti, la mia non voleva essere una critica, ma bensì una constatazione. Enzo Rossi ha fatto benissimo, resta il fatto che può destare qualche maligno sospetto il fatto che si sia prodigato tanto per far sapere della sua lodevole impresa