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30 maggio 2007
Caccia ai Teletubbies
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29 maggio 2007
Habemus sindaco!
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Il tempo di scrutinare cinque schede e il nome del futuro sindaco con consiglio comunale annesso era già bello che fatto. Questa curiosa situazione nasce dal tentativo maldestro di aggirare la legge elettorale che, dopo due mandati consecutivi, impone al sindaco uscente di farsi da parte. Migliore soluzione? Non presentare liste e far commissariare il Comune dal prefetto per qualche mese. In autunno poi, una volta costretti a tornare alle urne, l’ex sindaco si era detto pronto a ricandidarsi e magari governare per altri dieci anni. Nessuno lo ammette, ma di sicuro i 127 abitanti di Sambuco devono averla pensata così. Invece da stamane si ritrovano con sindaco e consiglieri originari da tutte le parti d’Italia e non uno del paeso o per lo meno della valle. Erano straconvinti che il «trucco» avrebbe funzionato tanto che hanno persino scartato l’ipotesi di costituire una lista “fasulla” con gente del posto e con l’ex sindaco nelle retrovie a fare da vice. Al rischio che arrivasse una lista da fuori, erano comunque convinti che, dal momento che Sambuco conta pochi residenti e che la legge in caso di lista unica prevede che a votare sia 50% più uno degli aventi diritto, il risultato sarebbe stato lo stesso: elezioni non valide e commissariamento. Guai fare i conti senza l’oste: da Torino di liste ne sono arrivate ben due, e il quorum non serve più; basta un solo voto valido per far scattare l’elezione di sindaco e di otto consiglieri per la maggioranza e quattro per l’opposizione, anche se nessuno li ha scelti. Per settimane il passaparola ha invaso il paese: «Nessuno vada a votare o ci mettiamo nelle mani dei forestieri». Un impegno che ha resistito fino alle 16 di domenica quando due valleggiani si sono presentati al seggio. Poco dopo, altri . L’ultima speranza dei più in paese era che nel segreto dell’urna questi avessero lasciato la scheda in bianco, o almeno nulla. Speranza svanita alla chiusura dei seggi: cinque i voti, quattro preferenze per un candidato e una per l’altro. Certo che “professionisti della politica”, che si presentano ovunque ci sia una tornata elettorale ,gente che della politica ha fatto un mestiere per trarne utili di varia natura, possa governare un Comune senza sapere dov’è il municipio è davvero una vergogna , ma che questo serva da lezione agli abitanti di Sambuco e a quelli di tutti i piccoli centri d'Italia.
25 maggio 2007
Il Santo del giorno
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24 maggio 2007
124.000 euro per una merda!
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22 maggio 2007
Dell'Utri e le sponsorizzazioni
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"Caro Beppe,vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa di una lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio.Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530 milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà del valore della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha confermato le condanne.Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi l’ha recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha subito premesso: “Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri, comprensibilmente, non ha avuto nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo giornalista preferito è Luca Sofri. Che, guardacaso, è il marito della Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri è meglio non parlare mai. Il senatore ha uomini e mezzi per convincere."
Marco Travaglio
21 maggio 2007
In autostrada, contromano
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Sono infatti qui per confessare: ieri sera ho realizzato il mio sogno perverso. In autostrada ho guidato contromano, per almeno una ventina di chilometri, e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare di cuore chi ha permesso che ciò finalmente accadesse: la Società Autostrade. Grazie.
Stavo rientrando a Milano sulla A4, inghiottito nel traffico che si muoveva a singhiozzo per via del “traffico intenso” (non per i numerosi cantieri, sia mai) quando un’indicazione luminosa in mezzo alla carreggiata in prossimità di Brescia mi dice di scegliere: o destra, o sinistra. Brescia o Milano. Scelgo sinistra, ma stavolta non centra la politica. La deviazione mi fa transitare sulla carreggiata opposta, che si muove in direzione Venezia. Il resto lo lascio alla vostra immaginazione. Ora attendo impazientemente il calare delle tenebre per riprovare le stesse emozioni. Questa volta ci metterò anche del mio… stanotte si va a fari spenti.
16 maggio 2007
Streap-tease di gruppo
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11 maggio 2007
La Sposa Im-Perfetta
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Naturalmente come ogni reality che si rispetti anche qui i colpi di scena, taroccati o veritieri non è dato a sapere, non mancano. Dopo aver assistito a qualsiasi tipo di psicodramma familiare, dall'annuncio della separazione in diretta tv ai ricongiungimenti strappalacrime, passando per le risse verbali in pubblico, La Sposa Perfetta ha aperto un nuovo fronte della spettacolarizzazione del privato.
La settimana scorsa, uno degli impenitenti scapoloni del reality, Max, un incrocio fra il figlio di Putin e Gollum de “Il signore degli anelli”, è stato messo al corrente in diretta televisiva dell’esistenza di un figlio illegittimo. E come se non bastasse, gli autori hanno ben pensato di spargere altra benzina sul fuoco, mandando in onda una registrazione in cui lo stesso si confidava con un altro dei partecipanti, confessandogli di avere avuto anni fa un altro figlio ma di non averlo mai riconosciuto. Recidivo il ragazzo!
Questa settimana invece lo scandalo ha colpito una delle ragazze in cerca di marito. Sara, presentatasi come castigata ragazza acqua e sapone, ha fatto non poco parlare di se. Prima ha inaspettatamente rivelato di essere una ragazza madre (oddio il padre non sarà mica quel mostriciattolo di Max!?. Il sospetto a questo punto sembra essere l'unica cosa legittima!!) poi è saltato fuori che alla tenera età di 18 anni ha partecipato ad un altro reality. Un programma dove dodici sexy ragazze si allenavano quotidianamente per prepararsi al combattimento finale in diretta, in un mix perfetto di antagonismo, sensualità e un pizzico di erotismo. Hai capito la nostra brava ragazza!? E questo sarebbe il reality che si distingue dagli altri per leggerezza e buon gusto? Con questo cast? Ma quello che ancor più mi sconvolge è che qualcuno, dalle autorevoli pagine dei giornali, ha voluto fare de La Sposa Perfetta uno studio antropologico, rivendicando che il reality in questione ha aperto degli interrogativi importanti sul nucleo familiare moderno e creato tante domande nel telespettatore medio, utopisticamente alla ricerca di spiragli etici.. Se dalla rivelazione in diretta di un figlio segreto si è voluto fare una riflessione sui costumi e sulla psicologia della società odierna, immagino quale trattato di anatomia comparata si potrebbe ricavare dalla rievocazione in video del passato discinto di Sara. A quando uno studio di chimica organica basato sul fenomeno traspiratorio di Orsacchio? E poi dicono che i reality show sono diseducativi... ma va!
10 maggio 2007
Pazza Inter... ora ti riconosco
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Stamattina apro il giornale e scorro le marcature della partita di ieri sera... finalmente la mia Inter è tornata!
09 maggio 2007
Epitaffio della musicassetta
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Quante compilation improvvisate, create appositamente per l’amica speciale, o per portarle alla festicciola di compleanno a base di Fanta e Dixi o più tardi semplicemente per ascoltare in macchina la sera sotto casa con il fidanzatino, la canzone strappalacrime del momento.
Protagonista era sempre lei: l’audiocassetta. E poi REW e ancora FFW… per cercare disperatamente l’attacco…
Ho scoperto però con grande piacere, e con non poco stupore, che sono ancora in circolazione quasi 500 milioni di musicassette, chissà quanti invenduti nei magazzini dei negozi, quante conservate o meglio dimenticate in scatoloni impolverati di soffitte e cantine o ben nascoste sotto qualche sedile di automobile, nello storico cofanetto di plastica nera. Uno stretto e lungo nastro marrone che si srotola per i cinque continenti.
Che ne sarà di DiscoBimbo Compilation, delle CantaStorie, di Cristina D’Avena e tutte le sue Fivelandia ?!
E’ strano, ma oramai dobbiamo abituarci a questi cambiamenti repentini della tecnologia, immagino che la prossima vittima, a rigor di logica, debba essere la videocassetta. Che si prepari al patibolo, allora!
Del resto basta che io pensi alla mia nipotina Bea che, a 4 anni, è già passata al digitale senza nemmeno mai imbattersi nell’analogico. Per farle vedere le avventure della Signora Minù ho dovuto cercare disperatamente un dvd nei cesti dei centri commerciali e oggi si seleziona da sola l’episodio che preferisce sui DVD delle Winx.
Addio allora musicassetta, purtroppo sono certa che non si tratta soltanto di un arrivederci; sei stata una grande amica e compagna di momenti indimenticabili, e anche se non hai la qualità audio del CD e men che meno la praticità dell’MP3, avevi nel mio cuore un posto speciale e ti terrò sempre nel cassetto del mio comodino infilata nel mio Walkman, per poterti riascoltare nei momenti di maggior nostalgia.
Gli adolescenti potranno ridere a questo mio romanticismo, ma sono sicura, cari amici trentenni, che d’ora in avanti vi incontrerò sempre più spesso al mercatino delle pulci. Dite che sia prematuro organizzare una mostra scambio?
04 maggio 2007
Minorenni aspiranti Jenna
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Le ragazzine volevano fare le veline, lui voleva diventare come Corona. Tutti seguivano il loro ideale modello di vita. È il modello che fa schifo.
03 maggio 2007
Tette in alto
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