Tutto questo però rimane un sogno ed ancora oggi, se ci ripensate, il vostro sorriso nostalgico si fa un pochino amaro rimuginando su quelle fantasie mai concretizzate che come nuvole di vapore svaniscono solamente in tanti “se avessi detto…”, “…se avessi fatto”.
Oggi quelle fantasie che non avete mai avuto nemmeno la forza interiore di affrontare apertamente con voi stessi, qualcuno le ha realizzate. E pure costretto! I tempi sono decisamente cambiati.
Oggi capita che quelle fantasie non sia più lo studente brufoloso a farle, ma la profe. L’insaziabile, rigida e severa profe. Come nella migliore tradizione del vero film d’autore italiano (per chi non l’avesse capito la commedia erotica all’italiana degli anni Settanta) oggi succede che in Brianza un’insegnante, una novella Edwige Fenech con occhialini e tailleur, costringa tre studenti a disertare la lezione di ginnastica per potergli impartire delle ripetizioni personalizzate (applicava forse i principi di customer satisfaction?). Oggi succede che la collega della succitata profe, indispettita dal fatto di non essere stata invitata al menages cerchi in tutti i modi di sabotarlo fino ad avere la prova evidente del suo sospetto: non era stata invitata all’orgia. Inviperita per l’accaduto denunzia la già ex-collega ed oggi accade che tale denuncia è presa sul serio. Oggi accade che la nostra beniamina (beh almeno mia) venga additata come un mostro, una persona gravemente disturbata ed allontanata seduta stante dall’istituzione scolastica senza nemmeno aver chiesto l’opinione degli studenti, anche solo quella dei tre coinvolti, quali ristretta ma rappresentativa minoranza del popolo studentesco. Oggi accade che l’unica insegnante che aveva realmente preso a cuore l’educazione e la formazione dei propri alunni venga paradossalmente ritenuta una cattiva maestra di vita, un esempio da evitare, un soggetto da internare. Nessuno in realtà aveva capito che lei, povero docente precario, stava soltanto difendendo il suo salario dall’inflazione (Gianna Gianna Gianna…) attirando nuovi avventori alla sua bottega. D’altra parte il primo assaggio non è gratis?
Insomma, morale della favola: i tempi sono cambiati, il sesso è cambiato, le insegnanti sono cambiate, le colleghe invidiose invece non solo non cambiano ma sono pure più stronze ed io ho sempre sbagliato scuola.
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