15 novembre 2006

Eroi per caso

Ho un dubbio amletico così apro il Garzanti e cerco la voce EROE.

Definizione:

1 nelle civiltà primitive, figura mitica, essere eccezionale al quale la comunità attribuisce imprese prodigiose | nel mito classico, uomo nato da una divinità e da un mortale, dotato di eccezionali virtù e autore di gesta leggendarie

2 chi dà prova di straordinario coraggio e abnegazione, spec. in imprese guerresche; chi si sacrifica per affermare un ideale.

Bene. Ora, un recente sondaggio condotto dal TG1, chiedeva agli italiani se sanno ancora indicare un eroe. Il risultato è che, almeno al primo sguardo il paese è rimasto un po’ bambino, legato ai ricordi della scuola.

Il primo eroe in assoluto che ci ricordiamo è infatti l’eroe per eccellenza:Giuseppe Garibaldi. Quello dei due mondi che magari tanto eroe non è, ma piuttosto uno sciagurato bandito massone, per i leghisti. Il secondo Alessandro Magno, il quarto Giulio Cesare. Sempre in tema di scuola, non compaiono in graduatoria nessuno dei grandi eroi dei romanzi russi come il principe Andrej di Guerra e Pace o l’ Anna Karenina dell’omonimo romanzo conseguenza forse per quell’avversione verso certi mattoni che anche il più volenteroso secchione non riuscirebbe a digerire.
A dimostrazione però che la realtà martellante dei media resta più impressa nella mente rispetto alle sbiadite reminiscenze scolastiche, nella lista degli eroi troviamo il carabiniere Salvo D’Acquisto (terzo posto) e il giudice Falcone ai quali sono state da poco dedicate delle fiction. Potere del tubo catodico.

Conforta invece sapere che una parte degli italiani abbia partecipato foss’anche lontanamente ai grandi sogni del Novecento per cui il Che è quinto, Marthin Luther King sesto e Gandhi settimo. Se non loro che hanno combattuto e sono morti per un ideale chi possiamo chiamare eroi?

Ecco appunto sorgere il mio dubbio. Tra gli eroi contemporanei si aggiudica il primo posto Papa Giovanni Paolo II, la cui presenza in classifica era prognosticabile, ma il risultato che sorprende veramente riguarda tutto il secondo gradino del podio dal quale si erge il Silvio nazionale... avete capito bene, proprio il Cavaliere. Se la notizia non vi sorprende abbastanza forse è il caso di segnalarvi che l'ormai ex-premier ha preceduto sul traguardo Madre Teresa di Calcutta, giunta ahimé soltanto terza...
Probabilmente in quest’aura santificante molti concittadini ci vedono benissimo colui il quale è stato unto dal Signore.
Che poi a ben guardare Silvio ha davvero sacrificato la sua esistenza per combattere il nemico comunista, è sceso in campo per noi una prima volta e poi, seppur restio a ricandidarsi si è sentito in obbligo con il popolo italiano che evocava la sua divina presenza. Ha compiuto gesta straordinarie: promettere ponti, strade, ferrovie senza aumentare le tasse; ritoccare bilanci; cambiare leggi per l’interesse di tutti.Ha lottato fino all’estremo delle sue forze contro una magistratura che voleva distruggere le sue imprese (nel senso di aziende)
Un essere di questo calibro è quindi, senza ombra di dubbio, una persona dotata di un incommensurabile coraggio. Un dato di fatto che non possiamo negare. Per questo mi unisco con quella percentuale di italiani che lo hanno decretato un eroe contemporaneo e propongo addirittura la candidatura in ex equo di Giulio Tremonti. Perché? La finanza creativa non è un impresa prodigiosa?

Bianca Candida Herrìa

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