04 giugno 2007

Good bye Lenin!

Quanto raccontato con felice ironia nel film di Becker del 2002 è successo veramente a Varsavia: Jan Grzebsky, ex-ferroviere di 65 anni, può raccontare di aver vissuto una vicenda analoga a quella della fervente comunista protagonista della pellicola. Ridotto in coma in seguito ad un incidente sul lavoro, Jan è rimasto bloccato nel suo letto d’ospedale per ben diciannove interminabili anni. Un lunghissimo sonno iniziato nel 1988 dal quale, a detta dei medici curanti, non avrebbe nemmeno dovuto riprendersi. Condannato a una morte annunciata a causa di un forte trauma cranico si è invece risvegliato tra lo stupore e la meraviglia di infermieri e familiari e in particolare della fedele moglie Gertruda, che per tutto questo tempo ha avuto la forza di rimanergli accanto giorno dopo giorno svolgendo da sola il lavoro di un equipe di infermiere. Il miracoloso risveglio è avvenuto il 12 aprile scorso, ma la notizia è di questi giorni. Ciò che più sorprende della vicenda è l’estrema lucidità del redivivo Jan, che ha dimostrato da subito di essersi totalmente ripreso, tanto da ricordarsi, pare, le preghiere e gli incoraggiamenti che la stessa moglie e i figli avrebbero continuato a pronunciare al suo capezzale. Dopo aver conosciuto i suoi undici nipoti, avuti dai quattro figli, per Jan è cominciata la prova più dura: affrontare la Polonia del ventunesimo secolo. Nel momento in cui si è addormentato lo scenario era quello di un paese in crisi, di fronte al fallimento di un regime comunista che si avviava a momenti cruciali. Ora si ritrova un paese europeo che vive sempre più all’insegna del capitalismo. Se degli ultimi giorni della sua “precedente” vita Jan ricorda la coda per il rifornimento di benzina, i razionamenti alimentari, il generale Jaruzelski, gli scioperi di Danzica, il Patto di Varsavia, ma soprattutto la carismatica figura di Papa Giovanni Paolo II e le parole di Liech Walesa e del suo Solidarnosc, ora rimane inebriato ad osservare l’abbondanza di merce nei negozi e tutte le persone ben vestite che come uomini d’affari di Wall Street corrono per strada sbraitando al telefonino. Gli occorrerà del tempo per accettare tutti i cambiamenti occorsi nella vita dei polacchi, trauma che probabilmente si sarebbe risparmiato se fosse stato italiano. Al suo risveglio infatti avrebbe ritrovato l'Inter Campione d'Italia e il Milan Campione d'Europa, oltre che il partito democratico al centro delle discussioni politiche, Andreotti e Cossiga che fanno capolino dal senato e Pippo Baudo che entra ed esce da San Remo. Certo si sarebbe perso momenti irrinunciabili che hanno portato l'Italia ad essere un paese nuovo, come l'ascesa politica di Berlusconi e la pulizia di Tangentopoli, dopo la quale la politica italiana non è più stata la stessa...

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