Letizia Brichetto Arnaboldi (in arte Letizia Moratti ndr) in qualità di sindaco di Milano è decisa a inaugurare una via a quello stinco di santo che fu Bettino Craxi. A dieci anni dalla sua dolorosa e prematura scomparsa in terra straniera, in quell'arida Tunisia che l'ha accolto latitante mentre si sottraeva alle sue responsabilità in Italia, i tempi sono certamente maturi per un'operazione di questo tipo. La decisione dovrebbe essere presa il prossimo 19 gennaio quando il Presidente della Repubblica ricorderà con una cerimonia al Senato la figura del leader socialista.
Ora, non credo che si tratti di essere comunisti o fascisti, socialisti o democristiani. Credo piuttosto che in Italia da 15 anni venga fatto un lavoro costante atto a resettare la memoria e a imprimere una totale sfiducia nelle istituzioni e nella legalità.
Non credo che sia rispettoso per i milioni di italiani onesti intitolare una via a Craxi e non credo, dicendo questo, di mancare di rispetto a un defunto. Questo non c'entra: cerimoniare un latitante quale eroe della Repubblica mi sembra oltraggioso. Rispetto la persona Bettino Craxi e il dolore provato dalla sua famiglia, ma dedicargli una via offre al popolo un messaggio errato.
Perché allora non titolare una piazza a Renato Vallanzasca? Perché non un giardino ad Al Capone? Perché non dedicare una fontana al Freddo, al Libano e al Dandy? E a quelli della Uno Bianca non vogliamo intitolare nemmeno un largo o una rotatoria?
Domani 9 gennaio 2010 in piazza Cordusio dalle 14 alle 18 si terrà un incontro per manifestare il proprio dissenso alla proposta del sindaco Brichetto Arnaboldi.
08 gennaio 2010
Il fantasma di Bettino
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