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Ora sappiamo molte altre cose: sappiamo per esempio che la bella ragazza nella foto risponde al nome di Lisa, o, almeno, così ci hanno detto. Sappiamo che è una studentessa patavina ma di pisane origini. Sappiamo che sotto sotto il marketing c'è e si sta svelando in tutto il suo ambizioso progetto. La poesia sparisce, l'idea buona, concediamoglielo, resta. 9 giorni fa non sapevamo nulla e nulla sapevano i passeggeri di quel magico metrò. Tutti a interrogarsi, tutti a stropicciarsi gli occhi divertiti da quel mix di latex e sensualità. Nessuno di loro sapeva spiegare il fatto. La curiosità non ha pazienza, la curiosità preme, la curiosità ti porta su google. Un paio di giorni di click sono bastati perchè su quel magico metrò si palesasse la presenza di un cronista, o meglio una cronista (e per essere precisi del Corriere, guarda un po' te le coincidenze). Le nuove indiscrezioni del privilegiato testimone alimentano la cupidigia del curioso e allora eccolo accontentato: un paio di giorni ancora e arriva una prima immagine rubata, scattata dal videofonino del Sig. Chissachì. E' lei, la si vede, bella e sexi non sembra affatto frutto di fantasie ectoplasmiche; la foto narra agli occhi più di mille descrizioni ben congegnate. Ormai la cronista non è più sola e un collega completa le sue rivelazioni con l'indagine approfondita: lo scoop va inseguito è un obbligo morale oltre che professionale. Qualche ora e spunta un numero di telefono. Qualche ora ancora e il curioso può cibarsi di appetitosi assaggi della telefonata. E i contatti s'impennano per la felicità degli inserzionisti. La macchina non solo è partita ma ormai ha già scaldato per bene il motore, ma mentre il curioso affamato attende alla porta la definitiva rivelazione il clamore lo colpisce alle spalle.
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