Capita a tutti di sbagliare un numero di telefono. Quante volte inviamo per errore un sms alla persona sbagliata. A me capita di continuo... Il problema, in genere, si risolve inviando un nuovo sms con qualche parola di scusa contornata da apodittiche considerazioni sulla propria demenza senile in precoce stato d'avanzamento. Ma non sempre sono sufficienti due parole di prostrazione. Le conseguenza possono assumere toni drammatici se, ad esempio, la persona che riceve il messaggio è vostra moglie e diventano irrimediabili se l'sms in questione era destinato alla vostra amante che da tanto custodivate nell'ombra. Questo è ciò che è successo a Shane Warne, noto campione di cricket australiano (ma oggi ancor più noto per le sue distrazioni), che per una fatale coincidenza digitale si è inesorabilmente giocato il matrimonio.
"Ciao bellezza, sto parlando coi miei figli, la porta sul retro e' aperta"
questo il messaggio incriminato inviato da Warne dalla sua casa in Inghilterra.
''Hai scritto alla persona sbagliata''
gli ha semplicemente risposto dall'Australia la moglie, Simone Callahan, la quale non ha ovviamente preso bene la cosa, anche se da donna credo sia rimasta più delusa dalla stupidità del marito che non dal suo tradimento. Ah gli uomini. Con grande signorilità ed una reazione a dir poco pacata, la (ex) signora Warne, ha chiesto definitivamente la separazione, concedendo alla stampa anche una battuta:
''Non abbiamo cancelli che danno sul retro, quindi quella ragazza avrà dovutoNon voglio inoltrarmi in una questione etica e morale e dare un giudizio sul giusto o sbagliato, quello lo lascio alla coscienza di ognuno di voi, ne tanto meno voglio occuparmi della eterna diatriba se sia meglio confessare un tradimento o tacere per sempre per il bene del partner o più semplicemente per il bene nostro. Penso soltanto che se devi commettere un'azione per quanto vergognosa e inaccettabile, nel momento in cui devi farla, falla almeno nel migliore dei modi. Un po' di professionalità, e che diamine!
pure scavalcare il recinto. Che patetici!"
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